L’arbitro, un guerriero spartano

Pubblicato da aiaeste il

Gli arbitri di Este ripartono da Lonigo. Si ripete la bella giornata già vissuta l’anno scorso nella cornice di Lonigo presso Villa San Fermo, sede dell’Istituto dei Padri Pavoniani. Facce nuove e vecchie si alternano sul palco delle autorità, dove il vicepresidente Ilie Rizzato, OA CAI, ammonisce gli arbitri sull’organizzazione del tempo degli arbitri, giovani e vecchi: “lo spartano nasce come guerriero dove combattere è la sua unica dedizione. Non fa il fabbro, il vasaio o lo scultore, lui fa il soldato. Allo stesso tempo l’arbitraggio deve essere la nostra principale passione. Non è possibile pensare di arrivare in Serie A pensando ad altro.”. Quindi è la volta della spiegazione e relativa discussione delle novità sulla circolare numero 1 presentata dal componente CRA Veneto Giacomo Piccoli. Dopo un rapido saluto ai nazionali presenti, Michael Gnocco AA CAND e Amarildo Hoxha, CAN5, e un ringraziamento doveroso a Luca Candeo per il suo lavoro come componente CRA nella passata stagione, il protagonista della lezione di Ilie è la perseveranza: “se il guerriero spartano viene lasciato in mezzo alla foreste pieno di insidie, anche l’arbitro è portato ad affrontare nuovi entusiasmanti ma pericolose sfide che riuscirà a superare solo con la capacità di chi non si arrende mai”.
Le metafore vengono utilizzate anche dall’Organo Tecnico, ex AA CANC, Pierpaolo Peraro durante le sue disposizioni: “L’arbitro è un atleta nobile, e deve sapersi muovere aggraziato attraverso il terreno di gioco”. Ma un nobile anche nel porsi, “certo, la gestione dei rapporti umani con le persone nel campo di gara e con i colleghi in sezione è parte integrante della figura nobiliare dell’arbitro”.
Dopo i consueti quiz tecnici per arbitri e osservatori, si può dire che il campionato per gli arbitri di Este è già nel vivo.

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