Prosegue il focus sugli arbitri della nostra sezione: oggi andiamo a conoscere più da vicino Francesco Labombarda, classe 1986, che proprio pochi giorni fa ha stabilito un suggestivo record: è diventato il primo esponente dell’Aia di Este a staccare il pass per il campionato italiano di Beach Soccer, superando una selezione nazionale che su un totale di 27 candidati assegnava solo 5 posti da arbitro effettivo.

«È una disciplina che si sta affermando sempre più e che si gioca in estate sulle principali spiagge italiane – spiega Francesco con legittima soddisfazione – Quest’anno avevo finalmente maturato i requisiti per fare domanda e sono riuscito a passare. Questa “promozione” è motivo di orgoglio per due ragioni: sul piano personale avrò di nuovo l’opportunità, dopo quasi dieci anni, di arbitrare a livello nazionale. In più sono pure il primo rappresentante della mia sezione ad entrare nel mondo del Beach Soccer».
La carriera arbitrale di Francesco comincia da lontano: per l’esattezza, nel dicembre del 2007.
«Avevo già 21 anni e ho frequentato il corso un po’ tardi rispetto alla media degli altri ragazzi. Avevo preso questa decisione per due motivi piuttosto banali: il calcio mi è sempre piaciuto ma a giocare ero una “schiappa”, quindi volevo trovare un’altra strada per scendere in campo. Inoltre sapevo che le partite prevedevano un rimborso e volevo pagarmi, in questo modo, le spese universitarie. Così ho fatto il corso a Conselve, l’ultimo organizzato in quella sezione, che raggiungevo a piedi in cinque minuti: l’anno dopo ci siamo trasferiti a Este, dove siamo tuttora».
I primi passi di Francesco avvengono, come per tutti, nel mondo giovanile padovano.
«La mia “carriera” ha risentito, giustamente, del fatto di aver iniziato tardi. A 23 anni, quando ero ancora un arbitro provinciale, l’allora presidente Eugenio Trevisan mi propose di diventare assistente regionale, sostenendo che avrei avuto più possibilità. A conti fatti, ci ha azzeccato. Nel 2009 sono passato in Regione come assistente e dopo una sola stagione ho esordito in Eccellenza: al terzo anno sono stato promosso come assistente in serie D e ci sono rimasto due campionati, in cui ho avuto modo di conoscere molte realtà calcistiche diverse e tanti colleghi di tutta Italia. In quel biennio mi è stata data l’opportunità di fare diverse amichevoli con squadre di serie A e B: la più bella è stata sicuramente Lazio-Montebelluna ad Auronzo di Cadore, nel luglio del 2012, trasmessa in diretta tv e diretta insieme a Luca Candeo e Nicola Frigo, per una terna interamente di Este».
Archiviata l’esperienza in ambito nazionale, per Francesco si apre una nuova avventura: quella nell’intrigante ed emergente mondo del futsal.
«Il calcio a 5 è un’altra disciplina che mi ha sempre affascinato e a cui mi sono affacciato su indicazione di un altro presidente di sezione, Enrico Zago. Dal 2015 ad oggi ho girato le palestre del futsal veneto di serie D, C/2 e C/1, restando a disposizione per dare una mano anche per le categorie giovanili».
Come consiglieresti ad un amico di entrare nel mondo arbitrale?
«Gli darei come testimonianza la mia esperienza diretta. Pur cominciando tardi, c’è sempre la possibilità di fare un po’ di carriera e di riuscire a divertirsi. Per me l’arbitraggio è proprio questo: divertimento e passione, uniti a serietà e professionalità. È l’unico “sport” dove, a mio parere, puoi trovare tutte queste quattro componenti. Inoltre è una fantastica scuola di vita, che ti trasforma e ti rende migliore. Ti aiuta in tutto e per tutto, sia mentalmente che fisicamente e caratterialmente».

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